Girotondo

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Io non sono quello che faccio. Comoda giustificazione di un lavoro che magari non mi piace o di qualche errore, scelte sbagliate da dimenticare. Eppure la società di oggi è tutta orientata di lì. Essa giudica, sentenzia, declama, ed esalta proprio l’azione, il gesto, il fatto. E a giocare come sempre con questa meravigliosa lingua trovi questa migrazione: “il verbo si fece carne”, un verbo diventa nome (se San Giovani non ha nulla da ridire). Dal verbo participio eredita però il tempo al passato, che lo inchioda lì, alla croce dell’essere già esistito. Fatto. Da partecipe diviene così grado di giudizio definitivo: ciò che ho … Read More

Se passi di qua

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Se passi di qua stringimi i nodi. Se passi di qua mostrami il passo. Se passi di qua fammi un po’ luce. Se passi di qua dimmi il coraggio. Se passi di qua ripara il vento. Se passi di qua dammi un po’ corda. Se passi di qua toglimi il ghiaccio. Se passi di qua sposta quel sasso. Se passi di qua scalda un abbraccio. Se passi di qua guardiamo in alto. Se passi di qua scioglimi l’urlo. Se passi di qua. Arrampica le nuvole, Aldo. Ti lascio questa.Signore delle cime  

In nessun caso, mai.

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Ah il mio cuore giace infranto in mille pezzi. Come potrò ora ricomporre questa ferita che lacera il mio petto? Essa rivela per intero la mia debolezza. Quale crudeltà ti appartiene per produrre in me un tale e terribile affanno? Disprezzi dunque la gioia, tu? Già ti dovresti ritirare a nutrire un nuovo spirito. E prendere un tempo che ti faccia un cuore nuovo e spalanchi lo sguardo sulla pianura. Innàlzati alla quota di questa saggezza per aprirti all’inevitabile tragedia della passione.

De rien

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Ti ricordi la mia lettera? No? Ho dovuto crescere un bel pezzo di fegato (che non avevo) per inviartela, lo sai? Sono un po’ timido e chissà che difficoltà avrei avuto ad avvicinarti da subito. Non ci conoscevamo per niente e io potevo solo vederti da lontano; da lì mi sei sembrata bellissima: gli occhi, limpidi e profondi, forse anche troppo, con quel tuo sguardo che traduceva così tanto l’infinito che ti porti dentro, i tuoi ricci, che alle volte ti impazzivano la testa diventavano biondi sotto il sole dell’estate. Quel foglio mi era sembrato un bel gesto, un modo delicato di avvicinarmi, di farmi … Read More

Servono spalle

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Servono spalle. Spalle a sostenere, il peso di un’assenza. Spalle ad occupare, intera una larghezza. Spalle a misurare, diversa la distanza. Spalle ad appoggiare, la testa non la pancia. Spalle ad oscurare, la luce in una stanza. Spalle a trattenere, il pugno della rabbia. Spalle a caricare, lo zaino di partenza. Spalle ad affiancare, l’amico in una piazza. Spalle a tatuare, un segno di memoria. Spalle ad asciugare, il pianto di giustizia. Spalle a sollevare, un brivido in altezza. Spalle a traslocare, la vita in una scelta. Spalle. Oggi servono spalle. Domani forse, parole e cuore.

Cazzo è un’utopia?

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C’è un sacco di gente, ma proprio tanta che si fidanza. Passa insieme del tempo e poi si sposa, fan dei figli e magari poi si lasciano, o prima o dopo in un punto qualsiasi del percorso. Qualsiasi non è a caso, sta lì perché significa “imprevedibile” ma quel “a caso” non fa pensare? Allora ti sei fidanzato? No. Ma qual è il problema allora? Per l’amor del cielo nessun problema, sembra solo che la Storia vada lì, si sposti sempre, lentamente ogni tanto e a volte invece rapidissima, ma comunque in quella direzione. E così ti capita di sentirti raccontare tante storie (minuscolo qui, … Read More

Utopie

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Questa storia sempre raccontata agli altri dagli altri, facciamola. Che la tua bellezza e la tua chiusura erano per me la più grande fatica. Ora leggo in quegli occhi. Tienili così.